note storiche

dal 1926 al 1939

Il trabaccolo “Il Nuovo Trionfo” fu varato nel lontano 1926 dalle mani esperte di uno dei più importanti squerarioli di Cattolica: Ferdinando Ubalducci. Il suo squero si trovava lungo il fiume Tavollo a poche centinaia di metri dallo sbocco a mare del porto canale che ancora oggi divide Cattolica da Gabicce, l’Emilia dalle Marche. La barca, a quanto ci racconta Edmondo Bontempi nipote del primo comandante Colombo Prioli detto Baragoglio, era stata costruita con particolare cura. Ubalducci infatti, per la prima volta, aveva deciso di prenderlo in gestione personalmente insieme ad altri due soci di Cattolica, Vincenzo Morosini, detto Vincianz, e appunto Colombo Prioli detto Baragoglio quale capitano. È così che Il Nuovo Trionfo diventa dalla seconda metà degli anni Venti trabaccolo “da trafego” nella bella stagione e forse, com’era d’uso, trabaccolo da pesca nei freddi mesi invernali.

Dal 1939 al 1970

Mentre poco o nulla si sa sui traffici del nostro trabaccolo negli anni Trenta abbiamo invece diverse notizie sul periodo della Seconda guerra mondiale che ha segnato la fine della maggior parte di questa tipologia di barche adriatiche. Decine di trabaccoli furono infatti requisiti prima dalla Regia marina e poi dagli occupanti tedeschi come trasporto truppe, ma soprattutto come dragamine in virtù del loro scafo in legno “invisibile” alle mine magnetiche. Il Nuovo Trionfo riuscì a scampare miracolosamente ai bombardamenti, a un affondamento e ad una requisizione solitamente dagli esiti funesti.

La lunga carriera de Il Nuovo Trionfo continua silenziosamente fino ai primi anni ’50 quando viene venduto alla famiglia Pinatti di Grado che lo utilizzò per lavori di dragaggio dalle foci del Po fino al Friuli da Punta Sdobba a Monfalcone. I Pinatti, erano cinque fratelli con quattro trabaccoli e il quinto faceva il meccanico per gli altri quattro. Secondo loro Il Nuovo Trionfo era quello meglio costruito e il più solido di tutti quelli che possedevano. Con i loro trabaccoli scavavano e caricavano con il bigo ghiaia e sabbia in diversi luoghi: dal fiume Isonzo, al Po di Levante, a Contarina, Donada, fino a Mazzorno (allora il ponte non esisteva) ma anche fuori Grado. La sabbia veniva caricata bagnata. Sul fondo delle barche erano disposte da prua a poppa una serie di tavole incrociate e sovrapposte, atte a resistere ai colpi della benna, inframezzate con dei sacchi di juta per far filtrare l’acqua in sentina. L’acqua veniva poi aspirata ed espulsa con delle pompe a stantuffo.

Si navigava con l’acqua sul bordo della coperta e perché non entrasse sui lati dell’apertura erano messe delle lamiere sporgenti dal cassone della stiva.

Dal 1970 al 2006

Nel 1970 circa il Nuovo Trionfo fu venduto a una ditta di Cervia per lo scavo di quel porto canale che però non riuscì mai a pagarlo. I Pinatti si decisero a riprenderlo indietro per poi rivenderlo a Hugo Herrmann, un ingegnere di Vienna, di origini dalmate, grande appassionato di nautica, che lo trasformò in barca da diporto e lo mantenne con cura fino al 2007.

Con il nuovo armatore, Hugo Herrmann, Il Nuovo Trionfo subì dal ’71 al ’73 importanti lavori di trasformazione presso i cantieri Camuffo di Grado. Fu rifatta la coperta in iroko (legno molto duro), costruita ex-novo la tuga e gli interni in mogano, fu rinforzato il paramezzale con due piastre in ferro di 3 cm di spessore per parte, al fine di evitare la tendenza tipica delle vecchie barche ad aprire le fiancate verso l’esterno e a rovesciare la curvatura del paramezzale. L’armo fu rifatto completamente mantenendo solo i due alberi che furono installati tra gli anni ’50 e ’60 dalla famiglia Pinatti.

Le nuove vele sono auriche per ragioni di comodità di manovra mentre prima era armato con due vele al terzo. Alla chiglia, originariamente piatta, venne aggiunta da Herrmann una pinna di ghisa, di diversi quintali per meglio risalire il vento e fare da zavorra. Fin dal 1984 Il Nuovo Trionfo ha avuto sempre motori Mercedes: attualmente monta un modello 346.

Dagli anni ’80 Il Nuovo Trionfo divenne la casa di Hugo Herrmann per almeno 6 mesi all’anno e venne utilizzato per diporto e per formazione nautica di molti giovani austriaci. Fece numerose crociere da Venezia alla Slovenia e Croazia, spingendosi fino in Grecia e Turchia. La scialuppa in dotazione, (che ora deve essere restaurata) viaggiava appesa a due paranchi sulla fiancata dell’imbarcazione, fu costruita nel 1985 su progetto di Hugo Herrmann a Betina, sull’isola di Murter, perché potesse portare fino a 12 persone.

Dal 2007 ad oggi

Nel 2007 su idea di Alfredo Zambon e di Massimo Gin, si formò la Compagnia della marineria tradizionale, un’associazione di appassionati nata con la finalità di salvare l’ultimo esemplare dei questo tipo d’imbarcazione, per restaurarla e utilizzarla come nave scuola a diposizione di Venezia e di tutti gli appassionati. Il 1° aprile 2008 la barca venne consegnata così com’era e arrivò a Venezia, trovò un primo ormeggio presso l’isola del Lazzaretto Nuovo grazie alla disponibilità dell’Ekos Club, Archeoclub di Venezia nella persona di  Gerolamo Fazzini. Dalla data di acquisto fino al 2011 sono stati esclusivamente eseguiti lavori di manutenzione ordinaria al fine di permettere che la nave continuasse a navigare.

Tra aprile e maggio 2010, alcuni soci della Compagnia hanno realizzato il restauro dell’armo velico del Nuovo Trionfo che è stato effettuato in parte presso il Cantiere Faldis alla Giudecca (messo generosamente a disposizione dalla famiglia Toffolo) e in parte a Forte Marghera. Dopo aver disalberato in cantiere, tutte le manovre sono state portate a Forte Marghera dove c’erano spazi disponibili per rifare le sartie, le impiombature e riordinare tutte le cime e drizze. In questo compito siamo stati aiutati in modo determinante da Hugo Herrmann che si è fermato in zona per circa due settimane ed ha praticamente sostituito tutte le parti da rinnovare (praticamente il 90% delle cime e drizze). La maggior parte delle sartie invece sono state sostituite con nuovo cavo detto “atlantico” comprese le impiombature mentre per le restanti sartie, ancora in buono stato (circa il 20% del totale) è stata fatta la manutenzione prevista.

Dalla fine del 2011 al marzo 2012, grazie ad un finanziamento legato ad un progetto europeo, il Cluster Club, e al contributo della Regione Veneto per le imbarcazioni tradizionali, si è potuto avviare un importante intervento di restauro presso il cantiere Conavar di Chioggia.

Durante i lavori sono state sostituite completamente le cinte, raddoppiate o sostituite gran parte delle rifatti quasi tutti gli zappoli, sostituite diverse tavole dello scafo, rifatta la zoja di prua ordinate e alcune bitte di ormeggio, rifatta la colomba rifatta l’inchiodatura di tutto lo scafo, e molto altro.

Il giorno 9 marzo 2012 l’imbarcazione restaurata è stata varata.

Da allora il Nuovo Trionfo ha effettuato due crociere ciascuna di 15 giorni, la prima nel luglio 2012 con rotta in Istria toccando Pirano, Rovigno e Pola la seconda nel giugno 2013 con rotta lungo le coste romagnole fino ad Ancona, con scali a Ravenna, Cattolica e Pesaro. In porto visita dei bambini delle scuole elementari e alla sera concerti a bordo! Tra il 2012 e il 2013 sono saliti a bordo della barca circa 400 bambini della scuola primaria.